Diciamoci la verità: lavorare per creare contenuti che ottengono visibilità sui motori di ricerca e generano traffico interessante (che poi vuol dire denaro) è stato difficile negli ultimi due anni.
Certo, sei seduto a una scrivania e lavori da casa, al PC. Non ti spacchi la schiena, sicuro. Ma l'esaurimento nervoso, quello lo rischi.
Prima i core update di Google dall'impatto pesante (agosto – settembre 2023 i più duri da digerire, personalmente). Poi gli sforzi di Mountain View per arginare gli effetti della dilagante intelligenza artificiale generativa.
Infine, i nuovi strumenti AI Overviews e AI Mode (presto disponibile) che stanno rivoluzionando il modo di usare il motore di ricerca più importante al mondo.
Va da sé che in queste settimane (anzi, mesi) anch'io, come molti professionisti del mondo SEO & digital marketing, mi sono fatto le domande che affollano LinkedIn, Reddit e altri spazi di settore.
La SEO è morta?
Quale futuro nero ci attende?
Il mio lavoro è destinato a scomparire per sempre?
Cambiato per sempre, questo è probabile, ma non aveo le idee molto chiare. Così ho cercato una valanga di informazioni, ho scansionato ogni post dei massimi esperti del settore.
La maggior parte dei consigli SEO si assomiglia: aggiungere file LLMS.txt ai siti web, ottimizzare le pagine usando un approccio GEO (Generative Engine Optimization), AEO (Answer Engine Optimization), SXO (Search Experience Optimization), LLMO (Large Language Model Optimization) e chissà quale altro acronimo moderno che svecchi il caro, vecchio SEO.
Che confusione, pensavo: possibile che dopo anni passati a studiare le regole del posizionamento sui motori di ricerca ora tutto questo non valga più nulla? Bisogna ripartire quasi da zero.
E sperare di essere capaci.
Poi, ho letto un paio di articoli che ho trovato illuminanti. E rasserenanti.
GEO è sempre SEO
Il primo pubblicato sul blog di Ahrefs: GEO, LLMO, AEO… It’s All Just SEO. Ryan Law, capo del content marketing, fa un confronto fra SEO, GEO e AEO e sostiene che in realtà le tre strategie si sovrappongono notevolmente.

Fare GEO o AEO non significa scoprire l'acqua calda, né cambiare radicalmente approccio all'ottimizzazione di un sito web e dei suoi contenuti.
Le tradizionali tecniche SEO sono più che sufficienti per migliorare la visibilità di una pagina web nei risultati generati da LLM (ChatGPT, Perplexity, AI Overview o Bing Copilot).
In pratica: GEO e AEO non sono altro che SEO. Creare contenuti pertinenti e di qualità per temi di interesse del brand, lavorare sull'autorevolezza e trasmettere fiducia sono sempre stati gli elementi chiave nel posizionamento sui motori di ricerca.
Certo, qualche leggera novità c'è. Oggi conta di più ricevere menzioni e citazioni (anche senza backlink), strutturare il contenuto per fornire una risposta chiara e immediata (semplificando la vita agli LLM), lavorare bene sulla homepage e altre pagine core (le più importanti per i nuovi motori di ricerca).
Ma la sostanza non cambia. Niente di nuovo sul fronte delle best practice di Google.
La tesi di Law trova conferma in molte ricerche che hanno confrontato i risultati mostrati da LLM e posizionamento su Google. Le risorse che vengono mostrate agli utenti da ChatGPT, AI Overviews, Perplexity e simili sono anche quelle che hanno un migliore posizionamento in SERP.
Tradotto: ciò che funziona a livello SEO darà poi i suoi frutti anche nel posizionamento sui nuovi motori di ricerca alimentati da LLM.
SEO è Search Everywhere Optimization
Il secondo articolo mi ha strappato anche un sorriso.
Anche se uscito un po' fuori dai radar ultimamente, Rand Fishkin di Moz e SparkToro ha voluto dire la sua sulla questione SEO, GEO, AEO e compagnia cantante.
E bisogna riconoscerlo: non è mai banale.

Fishkin ha confermato la stessa tesi di prima.
NO, la SEO non è morta e gli acronimi GEO, AEO & co. non sono altro che SEO.
Piuttosto, ciò che cambia è il significato dell'acronimo SEO: da Search Engine Optimization (ottimizzazione per i motori di ricerca) ora bisognerebbe parlare di Search Everywhere Optimization (ottimizzazione per qualsiasi ricerca).
Il concetto di SEO, quindi, va ampliato per includere non più solo le attività per primeggiare sulle SERP di Google, ma anche per comparire sui risultati di ChatGPT, AI Overview, AI Mode, Reddit, Pinterest, YouTube, Bing e altri motori di ricerca emergenti basati su AI o orientati alla privacy.
Questo cambiamento richiederà uno sforzo enorme, lo capisco. Ma non sarà altro dalla solita attività di SEO, che tra le altre cose significa reagire alle novità, adattare le strategie, abbracciare nuovi canali di traffico ecc.
Finché le persone avranno bisogno di trovare delle informazioni online ci sarà bisogno di fare SEO.
E questo, per, mi basta per guardare avanti.